mercoledì 17 marzo 2021

Recensione: The Monsters Circus

The Monster Circus

 


 
Autrice: Valentina Palomba
Anno di pubblicazione: 2020
Genere: Fantasy - Poetica
Editore italiano: Bré Edizioni

Sinossi della trama
In un paese remoto e senza nome giunge un circo itinerante che mette in scena diversi portenti ed impiega diversi soggetti che a volte non sembrano o davvero non hanno nulla di umano o comunque di naturale o normale. Questo è il punto forte degli spettacoli che si ripetono ogni sera, uguali e diversi ogni volta e sempre riescono a suscitare diverse emozioni negli spettatori, incantati da quella che ritengono la magia del circo.
Fra tutti gli abitanti del luogo estasiati dalla magia del circo, l'unico scettico è William, uomo di scienza e pilastro della comunità in quanto unico medico del paese. Tuttavia le voci che gli arrivano si rivelano troppo numerose per non suscitare la sua curiosità e una sera il buon medico decide quindi di assistere ad uno di questi spettacoli, pur pieno di ogni dubbio.
Il suo spirito muta ben presto quando in scena compare la creatura più bizzarra che abbia mai visto: un'arpia dagli occhi di colori diversi e dal corpo composto da due parti uguali ed antitetiche al tempo stesso. Tale visione ha su di lui un effetto molto diverso ed unico rispetto a quello che prende gli altri abitanti del paese... un effetto tale da spingerlo a voler incontrare di persona e da vicino tale creatura, anche a prezzo di andare contro le regole del circo e non soltanto del circo...

Commento al testo
Approcciandosi alla lettura di quest'opera, prima fatica pubblicata dall'autrice, la definizione più immediata che si può dare al testo sipuò riassumere in una parola: inusuale.
Rispetto a tanti libri e volumi che si possono trovare dello stesso genere, l'autrice sceglie una forma letteraria molto diversa dai soliti canoni, in quanto l'intero racconto è narrato in versi, in una concatenazione di rime baciate dalla prima all'ultima riga, creando così una narrazione poetica nel senso più letterale dell'espressione. I puristi della metrica potrebbero obiettare la mancanza di una struttura metrica precisa, ma la struttura più libera rispetto ai dettami e alle regole della poesia classica non si rivela affatto un difetto: l'opera infatti non vuole essere un'antologia di poesie e neppure un poema epico come quelli omerici, bensì un racconto che in modo similare ai due generi citati se ne distacca, ne prende gli aspetti migliori e riesce a narrare degli eventi e trattare dei temi che per converso tanto leggeri non sono.
Il fatto che il racconto sia stato steso in versi senza avere una struttura metrica predefinita o ricorrente consente altresì all'intero impianto narrativo di scorrere in maniera molto fluida e leggera: le varie strofe si susseguono con un ritmo che invoglia la lettura e a continuare a leggere i versi successivi per sapere cosa succede alla rima successiva, senza mai perdersi in momenti morti o in passaggi pesanti. Al tempo stesso questo stile consente all'autrice di concentrare la narrazione solo sull'essenziale, lasciando all'immaginazione del lettore il compito di riempire tutti i dettagli che altrimenti sarebbero stati coperti con descrizioni più o meno lunghe ed articolate, che però avrebbero appesantito inutilmente il ritmo della narrazione.
Notevole in tal senso è il fatto che, a parte il protagonista e pochi altri personaggi, nessuno sia visto o presentato con un nome, bensì viene compare in scena solo con la sua qualifica, con il modo in cui appare o per il suo vero o supposto ruolo sociale.

Sempre in tema di essenzialità, a colpire e ad essere davvero pregevole è anche l'ambientazione dell'opera: il paese dove si svolgono le vicende non ha un nome, non ha un volto, non ha un colore o una definizione precisa e nemmeno un'epoca storica ben definita. Il quadro viene tratteggiato con pochi versi essenziali che donano un'atmosfera del tutto particolare ed individuano un posto fuori dal mondo e fuori dal tempo. Ciò consente ad ogni paese, ogni luogo ed ogni tempo di essere adeguati a quanto narrato: ad essere rilevanti sono infatti pochi elementi che possono facilmente trovare collocazione e spazio a ridosso della natura di qualsiasi luogo geografico e la storia può avvenire in una qualsiasi notte di una qualsiasi epoca, persino quella più moderna.
Come già accennato, con la sua narrazione apparentemente leggera il racconto si addentra a toccare diversi temi tutt'altro che scontati o banali: l'apparenza esteriore, il giudizio che viene dato su tale base e il modo in cui tale giudizio venga anche sfruttato per mero opportunismo sono solo alcuni dei temi che appaiono fin da subito evidenti nelle prime strofe.
Man mano che però le strofe proseguono e le vicende si susseguono, appaiono altri temi importanti e l'interesse e le interazioni tra il medico e l'arpia sono infatti fulcro e motore per mostrare qualcosa di molto più profondo e spesso difficile da vedere, ma non per questo meno sublime: quasi tutta l'opera è infatti incentrata su quanto la diversità non sia e non debba essere solo motivo di dileggio o di orrore o anche di sfruttamento e di emarginazione e che sotto la superficie vi sia spesso qualcosa da scoprire. Tuttava, con altrettanto realismo ed un approfondimento psicologico notevole, l'autrice mette in mostra anche come questa ricerca dell'altro e l'esplorazione della sua diversità non rimanga mai senza conseguenze: per poter saggiare e scoprire il buono ed il bello del diverso, è necessario ed inevitabile anche mutare se stessi e non rimanere arroccati nelle proprie posizioni e nel proprio atteggiamento di presunta superiorità, di supponenza, di arroganza, di superficialità o di disinteresse verso tutto ciò che non sia usuale o consueto secondo la società. Si tratta di un percorso che può apparire difficile e che può portare a compiere azioni impensabili senza la spinta a muoversi verso l'altro ed il diverso, azioni che possono anche apparire riprovevoli o biasimevoli dal punto di vista della società di appartenenza, ma che con il giusto spirito possono essere compiuti senza praticamente avvertirne alcun peso e che portano a cambiamenti interiori che avvengono con una naturalezza travolgente, imprevista ed imprevedibile fino a pochi giorni prima.
Non bisogna tuttavia credere che tutto il diverso sia sempre buono, perché come nella propria comunità esistono individui incapaci di vedere e di capire qualsiasi cosa vada al di là delle proprie convinzioni e dei propri interessi, altrettanto in altri individui o in altri gruppi diversi esiste o può esistere qualcuno che non è intenzionato a portare del bene e con questi individui occorre fare i conti con fermezza per liberarsi della loro influenza. La grande lezione mostrata dalle strofe di quest'opera è che dando spazio agli altri e ad accettare il buono che anche il diverso può dare, si aprono non poche possibilità, impensabili finché si resta da soli o nelle proprie convinzioni e che alla fine riescono a rendere anche molto differenti rispetto a come si era in origine. Ciò vale peraltro non solo per se stessi, ma anche per gli altri, che a propria volta possono essere arricchiti e ricevere del bene dalla medesima apertura e dal confronto con se stessi.
Vi sono ulteriori temi che vengono trattati o a volte solo accennati e il testo nel suo svolgimento sembra trarre spunti e fare riferimenti ad altre opere e personaggi più blasonati, ma se ciò può anche apparire come un omaggio a figure e storie come il Dottor Dolittle o The Greatest Showman, allo stesso tempo il modo in cui tali riferimenti appaiono è reso in maniera assolutamente funzionale alle vicende narrate e non si avverte alcuna sensazione di plagio o fastidio per quelli che si rivelano essere dei "topoi" e dei "camei" letterari dosati con perizia.

Il circo dei mostri è in buona sostanza una lettura avvicente, con un ritmo sempre incalzante e che permette di toccare e rilettere su molti temi profondi che hanno un'importanza notevole anche nella società odierna ed infondono un senso di speranza di miglioramento di cui c'è sempre bisogno tramite l'accettazione della diversità, propria ed altrui.

Consiglio per gli acquisti
Qualora la recensione abbia destato l'interesse per l'opera commentata e recensita, è possibile acquistarla direttamente al seguente link: The Monsters Circus

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