Lo Scudo di Talos
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Genere: Storico
Anno di pubblicazione: 1988
Editore italiano: Mondadori (1988,
1990, 2013, 2016)
Sinossi della trama
Il piccolo Kleidemos è uno spartiato
con la sfortuna di nascere storpio nell'inflessibile società
guerriera spartana e viene quindi abbandonato dal padre alle pendici
del Monte Taigeto, affinché venga esposto alla natura e muoia.
Tuttavia il piccolo viene trovato dal pastore ilota Kritolaos e
cresciuto come un membro della classe più bassa della società
spartana.
Un giorno soccorre la giovane Antinea,
contadina di cui si stava innamorando, da un'aggressione da parte di
alcuni spartiati e benché abbia la peggio le sue capacità di
combattente vengono comunque notate da Brithos, capo della banda di
assalitori, e la vita di Talos viene risparmiata in quello che non
sarà l'ultimo incontro con lui, mentre i Persiani si trovano alle
porte della Grecia...
Commento al testo
L'autore ricama un protagonista
alquanto peculiare in un periodo storico ben noto, quello delle
guerre persiane, inserendolo in un percorso tortuoso tra due realtà
sociali molto ampie, complesse ed apparentemente inconciliabili e in
questo percorso il protagonista deve anche affrontare un'identità,
la propria, sempre oscillante tra tali due realtà.
Questa dualità si ripercuote non solo
in tutta l'opera, ma addirittura nell'impianto stesso del romanzo,
che è infatti diviso in due parti, in cui in una il protagonista si
riconosce come Talos e nell'altra invece come Kleidemos e come tale
arriva per lo più a comportarsi.
Interessante è altresì notare come
l'antichità sia ricostruita superbamente, non solo nei tratti dei
grandi eventi storici, ma anche nelle istituzioni realmente esistite
e perfino negli aspetti più marginali e comuni della vita quotidiana
e della società spartana del tempo: l'ambiente che ne emerge è
vivo, vibrante e credibile e in esso si muovono i personaggi con le
loro visioni, passioni, paure, onori e vergogne. Soprattutto, le
vicende narrate risultano talmente accurate nella collocazione
storica da risultare perfettamente credibili, come se la storia la si
stesse vivendo davvero e non fosse una semplice raccolta di eventi
come quelli che si studiano sui banchi di scuola.
Ad esse poi si sommano eventi
apparentemente soprannaturali, che però trovano la loro coerente
spiegazione: droghe, suggestioni, trucchi e torture, riti e
celebrazioni religiose sono tutti elementi che contribuiscono a dare
ulteriore colore alle vicende e aggiungono quel tocco vivace che non
solo spinge gli eventi, ma che era un'altra parte molto presente
nella vita dell'epoca.
Curiosità
La ricostruzione effettuata dall'autore
degli eventi e delle figure storiche prende a piene mani dalle “vite
Parallele” di Plutarco, ma anche molti di quelli che sono dei
personaggi minori all'interno della trama sono ricalcati sul modello
di figure realmente esistite e che hanno davvero compiuto le azioni
descritte nel romanzo, seppur con nomi diversi e con vite e vicende
funzionali alla trama.