venerdì 27 marzo 2020

Recensione: Siddhartha

Siddhartha


Autore: Hermann Hesse
Anno di pubblicazione: 1922
Genere: Poema indiano – Romanzo di formazione
Editore italiano: Frassinelli (1945), Adelphi (edizioni del 1975 e del 2012)

Sinossi della trama
Siddharta, irrequieto ed insoddisfatto figlio di un brahmino di un anonimo villaggio indiano, decide un giorno di abbandonare la casa paterna assieme all'amico e seguace Govinda per andare a vivere con gli ascetici Samana e apprenderne la capacità di vivere con poco o nulla.
Quando i due amici sentono di non avere più nulla da imparare, decidono di recarsi presso la setta del Buddha Gotama, a cui Govinda decide di unirsi, mentre Siddharta sceglie un altro percorso e cerca da solo la sua strada, trovando la compagnia della bella Kamala, una professione ed uno stile di vita che tuttavia non lo soddisfano perché non lo portano all'elevazione morale e spirituale che il giovane ricerca incessantemente.
Ancora una volta, Siddharta abbandona tutto e tutti...

Commento al testo
Come altre produzioni tipiche di Hesse, questo romanzo viene raccontato tramite un narratore esterno al protagonista e le sue vicende sono ambientate in modo molto sfumato ed indefinito nel tempo e nei luoghi, fornendo solo pochi nominativi da cui è possibile dedurre che la vita di Siddharta si sviluppa in terra indiana.
La mancanza di precisione nella collocazione geografica e temporale tuttavia contribuisce a focalizzare meglio l'attenzione sulla sfera interiore del protagonista e sulla sua inquietudine esistenziale, di cui tutte le altre persone con cui Siddharta entra in contatto non sono che elementi a volte complementari e altre volte solo punti di contatto e di confronto della sua morale e delle sue convinzioni.
In mezzo a vari passaggi toccanti e pregni di filosofia, colpisce soprattutto come la vita di Siddharta, liberamente ispirata a quella del vero Buddha, venga vissuta quasi per assoluti, con giudizi netti di superiorità e di inferiorità su persone, fatti e pulsioni e con una costante ricerca dell'elevazione e della purificazione. A proposito di filosofia, tramite le parole e le ricerche del protagonista, Hesse dimostra un certo sincretismo fra dottrine di diversa origine, da quelle sue conteranee, come quelle di Nietzsche e Schopenhauer, a quelle più tipiche delle regioni indiane, come l'induismo ed il buddhismo, arrivando all'elaborazione di un pensiero del tutto unico e personale che culmina in una visione complessa e completa che infine supera tutti gli spunti e le dottrine di partenza.
Approcciarsi alla lettura di questo libro significa addentrarsi in un'affascinante ricerca dal sapore orientale, da cui attingere nozioni e saggezza in un percorso che ancora oggi ha ben pochi metri di paragone per gli assoluti di cui è composta e per le riflessioni essi indotte.

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