giovedì 2 aprile 2020

Recensione: Dracula

Dracula


Autore: Bram Stoker
Anno di pubblicazione: 1897
Genere: Gotico – Horror
Editore italiano: Sonzogno (1922), Longanesi (1959 e 1966), Mondadori (1979 e 2005)

Sinossi della trama
Jonathan Harker, giovane avvocato londinese, è in viaggio d'affari in Transilvania per incontrare il Conte Dracula e curare con lui i dettagli della compravendita di una dimora in Inghilterra, dove il nobile è intenzionato a trasferirsi. La popolazione locale è scaramanticamente intimorita anche solo dal nome Conte e cerca di dissuadere lo straniero dai suoi propositi, ma l'aristocratico per contro si presenta come un anziano individuo affabile, ospitale e di molte buone maniere, a discapito del fatto che viva in un maniero piuttosto isolato e arroccato su una cima da cui domina l'area circostante. La permanenza di Harker inizialmente si rivela piacevole, ma con il trascorrere dei giorni cominciano ad apparire fatti sempre più strani ed inquietanti, fino alla terrificante scoperta sulla reale natura del Conte e del suo maniero...
Poche settimane dopo, in Inghilterra iniziano ad accadere fatti strani, di cui è invece testimone Mina Murray, fidanzata di Harker, fatti che la giovane non si sa spiegare mentre non ha notizie di Jonathan e ne attende il ritorno a casa di un'amica...

Commento al testo
Seguendo lo stile a lui contemporaneo, oggi desueto eppure ancora intrigante ed attuale, l'autore racconta le vicende con una narrazione discontinua e non con un unico punto di vista: i vari personaggi principali hanno ciascuno il proprio punto di vista, ma tutti gli intrecci sono descritti in prima persona con uno stile unico per delineare ciascun “soggetto scrivente”. Come altri autori dell'epoca e dello stesso genere legato all'orrore del tardo Ottocento, Stoker finge costantemente che la sua narrazione non sia un punto di vista ritratto da un'ottica più o meno ravvicinata, ma che sia composta da un mosaico formate dalle vive voci dei protagonisti: l'intero romanzo è infatti strutturato come una serie di estratti dai diari e di trascrizioni dalle registrazioni fatte dai personaggi che narrano gli eventi a posteriori, con solo qualche sporadica interruzione data da altri pezzi simili ad articoli di giornale o lettere per integrare al lettore il quadro degli eventi che saranno poi vissuti ed affrontati.
Tale tecnica permette una costruzione progressiva degli eventi inspiegabili e delle sensazioni che lasciano di volta in volta agli altri e di come anche i protagonisti si vedano l'un l'altro e di come mutino le loro opinioni quando alle risposte che riescono ad ottenere si sommano nuove e peggiori domande e quando gli eventi non si risolvono nonostante i risultati raggiunti nella lotta contro la minaccia.

Interessante è altresì il fatto che tutti i vari personaggi principali siano tutti ben definiti, ognuno con la propria psicologia e le proprie abitudini e sfumature, mentre il vero personaggio principale, l'essere che dà il titolo al libro, non si ricostruisce alla stessa maniera: salvo che nella parte iniziale, in cui la sua natura non è ancora chiara ad Harker, Dracula non ha particolari interazioni verbali e non pronuncia alcun discorso fatidico e degno di nota, lasciando che le sue azioni parlino per lui. Tutto ciò che lo riguarda è riportato nei diari delle persone che lo incontrano e che con lui si scontrano, ogni volta che compare in scena o che viene semplicemente citato, le sensazioni sono completamente diverse e le sue azioni muovono ed influenzano tutti, che ne rimangono inevitabilmente influenzati e cambiati. Tuttavia le caratteristiche salienti del Conte vengono viste e dipinte ogni volta in maniera diversa a seconda del personaggio narrante e del suo modo unico di vivere gli eventi: il risultato è una figura oscura, tetra, potente e minacciosa, ma la cui caratteristica più rilevante è il poco che in fondo se ne sa al di là del folklore sui vampiri, lasciando un ampio margine di mistero attorno alla figura particolare di Dracula.

Curiosità
Sebbene le ricerche storiche abbiano riconosciuto la figura del sovrano valacco Vlad Tepes Hagyak III, meglio noto come Vlad l'Impalatore, Stoker ha distolto l'attenzione dalla figura realmente esistita per concentrarsi su alcuni elementi mitologici della Transilvania per creare una figura completamente diversa e per molti versi unica nel suo genere.
La scelta artistica è stata di sicuro azzeccata, perché non si può negare come Dracula sia stata e ancora sia una fortissima fonte di ispirazione: non solo il romanzo di Stoker è stato trasposto al cinema in versioni più o meno fedeli, ma la figura stessa del Conte Dracula, tratteggiata con tratti definiti e sfumati al tempo stesso, è stata oggetto delle più ampie visioni, ritrasposizioni e rivisitazioni in un numero di opere praticamente senza pari, passando dal taglio più comico-parodico (si pensi ad esempio al film “Fracchia contro Dracula” o alla versione interpretata da Lesley Nielsen) a quello erotico fino ai filoni più recenti come “Dracula Untold”.

Tuttavia le trasposizioni e le accezioni non sono solamente cinematografiche, in quanto la figura del Conte Dracula ha avuto citazioni, rivisitazioni e opere nuove pure su altri medium, quali opere musicali, fumetti e persino ludiche: è stato infatti pubblicato nel 1987 un libro-game che vede protagonisti sia Harker sia il Conte stesso nel suo maniero in Transilvania e sono indubbie le influenze della figura e del folklore di Dracula nel tratteggiare il personaggio del Conte Strahd e la dimensione di Barovia nelle ambientazioni del famoso gioco di ruolo Dungeons & Dragons.

Nel 2009 è stato pubblicato il seguito ufficiale di Dracula, intitolato “Undead – Gli Immortali” firmato da Dacre Stoker, pronipote dello scrittore, in collaborazione con Ian Holt, mentre nel 2019 è ancora il pronipote, insieme a J. D. Barker, a pubblicare un prequel basato sulle pagine del romanzo originale di Bram Stoker non inserite nell'edizione poi pubblicata.

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