mercoledì 15 aprile 2020

Recensione: Il Druido di Shannara

Il Druido di Shannara


Autore: Terry Brooks
Anno di pubblicazione: 1991
Genere: Fantasy
Editore italiano: Mondadori

Sinossi della trama
Le macchinazioni all'interno della Federazione proseguono imperterrite, ma gli Ombrati non sono più ignari del fatto che qualcuno sia in grado di fermarli e si stia muovendo per farlo ben al di là della semplice resistenza interna, che è sempre stata poco più di un fastidio in quanto nessuno dei suoi membri è dotato di alcuna forma di magia. Allo scopo di rintracciare ed eliminare discretamente la minaccia maggiore al loro dominio, decidono di ingaggiare l'assassino Pe Ell, un sadico sicario armato dello Stiehl, un pericolosissimo pugnale magico in grado di trapassare qualsiasi cosa.
Mentre gli altri eredi si dedicano alle loro ricerche, Walker Boh, discendente di Kimber e il più scettico tra gli eredi convocati da Allanon, viene a scoprire con sua sorpresa che l'antica fortezza di Paranor non è perduta, bensì sigillata al di là della portata di chiunque non sia in possesso di un antico talismano noto come Pietra Nera degli Elfi. L'ubicazione dell'artefatto gli è nota, ma non è così facile da raggiungere...

Commento al testo
Seguito de Gli Eredi di Shannara, questo volume è innovativo rispetto al precedente ciclo sotto diversi aspetti: in primo luogo si tratta di un libro che riprende gli eventi esattamente dove si erano interrotti in precedenza e non fa trascorrere anni o generazioni come in precedenza.
Inoltre, a differenza del ciclo e anche del volume precedente, gli eventi narrati si incentrano prevalentemente su una figura e sul suo viaggio, sebbene i contributi non manchino pure da altri personaggi, siano essi volontari o involontari: risulta del tutto inconsueto, ma il romanzo invece di seguire diversi archi della medesima trama, rende pochi accenni alle situazioni altrui e si concentra solo su un filone della vicenda.
In questo romanzo quindi Brooks riesce a dare approfondimenti più marcati e in particolare è la figura di Walker Boh ad avere una caratterizzazione molto approfondita: la sua evoluzione in relazione alle vicende che si ritrova a vivere e le entità con cui viene ad interagire nel suo viaggio contribuiscono a renderlo uno dei personaggi più iconici delle Quattro Terre e del Ciclo degli Eredi, nel suo passaggio da soggetto ribelle e scapestrato ad erede della missione di Allanon.
Tuttavia Walker Boh non è l'unico personaggio iconico delineato con grande maestria: in suo aiuto viene infatti un altro personaggio, creazione del Re del Fiume Argento, entità già apparsa in passato e che ancora una volta interviene in una maniera inconsueta per preservare e ripristinare i danni arrecati alla natura e all'ambiente dall'operato delle forze maligne. Ed è in tale occasione che la figlia del Re apparirà, come entità alta ed ineffabile, delicata e da proteggere e del tutto estranea alle emozioni umane, ma che durante la sua missione imparerà a conoscerle e a rispondere ad esse, nonostante il pericolo che rappresentano per lei e la sua missione.
In questo seguito, Terry Brooks continua con la sua tecnica di ripresa di vecchi elementi per introdurne di nuovi e descrive in maniera egregia paesaggi e luoghi che in precedenza erano rimasti solo sulla mappa e di cui non si conoscevano né il nome né la natura.
Il viaggio di Walker e dei suoi compagni si addentra ed affronta un male ignoto di proporzioni che si rivelano ben presto grandiose e ben oltre la portata di molti individui, un male che tuttavia deve essere sconfitto per poter permettere a Walker di affrontarne uno ancora maggiore e più strisciante per tutte le Quattro Terre.
E ancora una volta, le vicende di Walker Boh non pongono fine alle vicissitudini del ciclo, ma solo di una sua parte conchiusa.

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