I Talismani di Shannara
Autore: Terry Brooks
Anno di pubblicazione: 1993
Genere: Fantasy
Editore italiano: Mondadori
Sinossi della trama
Gli eredi convocati da Allanon hanno
tutti compiuto le missioni che l'Ombra del Druido aveva affidato loro
e grazie ai talismani da loro recuperati, le Quattro Terre hanno
finalmente una speranza di rifiorire dalla decadenza portata dalla
minaccia strisciante. Tuttavia le loro mosse non sono mai passate
inosservate, perché gli Ombrati e la Federazione che essi manovrano
non rimangono inerti a guardare i risultati del successo degli Eredi
ed organizzano con rapidità una sortita con ampio dispiegamento di
mezzi e forze atte a schiacciare e soffocare nel sangue il ritorno
degli Elfi e di Paranor.
La lotta finale per le Quattro Terre
tra gli Eredi e gli Ombrati è iniziata.
Commento al testo
Con questo ultimo volume, Brooks
interrompe la serie di narrazioni in cui si focalizzava in maniera
pressoché assoluta sulle vicissitudini specifiche di alcuni dei
personaggi principali del Ciclo per tornare alla disamina ad ampio
respiro delle vicende che coinvolgono l'intero mondo.
Nel farlo, Brooks non solo continua
l'evoluzione e la maturazione dei suoi personaggi in relazione a
quanto hanno vissuto nei romanzi precedenti, ma ne introduce anche di
nuovi, tratteggiandoli con una maestria ed una profondità tale da
catturare subito l'interesse del lettore verso di loro e da stimolare
la curiosità sulle relazioni che andranno ad intrecciare con gli
altri protagonisti.
Ancora una volta, per riuscire in
questo intento, Brooks non si appoggia totalmente alla novità, ma
ricorre ad elementi già adottati e passati complessivamente in
secondo piano nel primo Ciclo per dare maggiore organicità alle
novità introdotte ed inserirle con naturalezza nel contesto
delineato in tutti i romanzi precedenti: dal vecchio nasce il nuovo e
la tecnica riesce a colpire ancora una volta nel segno.
A differenza del precedente romanzo, il
ritmo di quest'opera è molto più incalzante, anche se mai pressante
e gli intrecci sono sviluppati in maniera coerente e con pathos
crescente per la sorte di tutti i soggetti e i comprimari coinvolti,
rendendo piena giustizia a tutto il ciclo e ad ogni personaggio,
sviscerando per il tramite di alcuni di essi anche alcuni dei temi
più cari e ricorrenti all'autore, primo fra tutti il fatto che la
magia, metafora del potere, cambi le persone ogni volta che la si
impieghi e non sempre in maniera piacevole o anche solo prevedibile.
In quest'ultima interazione poi si rende evidente sottotraccia anche
una novità nella trattazione di questo tema: soprattutto a volte si
richiede o può essere di giovamento la compresenza e la condivisione
con altre persone del medesimo fardello.
Il romanzo tira assieme tutte le sorti
e tutti i fili tracciati nel corso delle opere precedenti e risponde
a tutti gli interrogativi non solo dei personaggi, ma anche del
lettore, senza lasciare domande aperte o questioni in sospeso: come
nel Ciclo precedente, ogni evento e fatto narrato trova la sua
perfetta collocazione e la perfetta chiusura nel finale, che lascia
un dolce sapore di completezza ed un gusto tutto sommato classico, ma
pienamente soddisfacente.
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