mercoledì 8 aprile 2020

Recensione: Il Processo

Il processo



Autore: Franz Kafka
Anno di pubblicazione: 1925
Genere: Narrativa
Editori italiani: Mondadori (1971, 1975, 1988), Adelphi (1973), Einaudi (1983), Rizzoli (1986), Feltrinelli (1995), Giunti (2006)

Sinossi della trama
Joseph K, impiegato di un importante istituto bancario di Praga, alle soglie del suo trentesimo compleanno riceve un regalo davvero poco gradito: due figuri che si qualificano vagamente come poliziotti e che lo dichiarano in arresto per un non meglio precisato crimine, senza tuttavia portarlo in prigione e lasciandolo anzi libero di andare al lavoro. A rendere ulteriormente surreale la giornata, i supposti agenti di polizia lo informano anche che a suo carico è stato anche aperto un processo, ma anche su questa notizia non gli vengono forniti dettagli di alcun genere.
Joseph allora, avendone la possibilità, cerca di adoperarsi per risolvere in fretta quello che gli sembra un grosso equivoco, ma purtroppo per lui è solo l'inizio del suo calvario giudiziario...

Commento al testo
Il romanzo, l'ultimo della produzione di Kafka, è intriso di molti temi e particolarità e riflette non solo il clima peculiare di una città come Praga, che ricostruisce in maniera comunque vaga, ma anche e soprattutto riflettendoci le proprie ansie personali e i propri complessi in un insieme che risulta nel complesso tanto surreale quanto alienante.
Il libro parte in una maniera chiara e netta, con un incipit ben preciso, sintomo della coscienza e delle certezze del protagonista e del lettore e che allo stesso tempo contiene tracce dell'ignoto. Il percorso del protagonista si avvia su una fase di certezze e di sforzi razionali ed organizzati per cercare di risolvere presto e bene la vicenda in cui si è ritrovato senza sapere né come né per quale ragione, ma man mano che il testo procede, le certezze cominciano a vacillare sempre di più, di fronte alla continua e costante mancanza di riferimenti, di informazioni, di dettagli e di trasparenza: in tal modo non è solo il protagonista a rimanere spiazzato di fronte alle opacità e alle incomprensibili dinamiche di un processo di cui si sa solo che sia in atto, ma pure il lettore si sente alienato di fronte a delle vicende che non hanno punti fermi, ma una crescente angoscia per via di un fenomeno strisciante ed incomprensibile, i cui effetti sono sempre più degradanti nei rapporti con tutti, dalle donne ai vicini, fino all'ambiente lavorativo. La situazione è talmente avvilente e tanto inestricabile che persino gli atti di ribellione di Joseph e i suoi tentativi di mantenere la propria dignità si rivelano effimeri e forse sono anche la causa dell'aggravarsi della situazione e degli eventi, ma anche di ciò non vi è una certezza definita e molte domande, di Joseph come del lettore, sono destinate a rimanere nel limbo dell'insondabile processo.

Curiosità
Il romanzo non è mai stato completato dall'autore a causa della sua morte avvenuta nel 1917: l'impianto era già stato completato, ma alcuni dei capitoli centrali dell'opera erano ancora in corso di revisione e sono quindi reputati come incompiuti. Il romanzo venne pubblicato solo nel 1925 da Max Brod, il quale, come altre volte è avvenuto nella storia, ha contravvenuto alla volontà dell'amico ed invece che bruciare il manoscritto, ha provveduto a completarne la revisione. Anche a causa di questo procedimento, il romanzo risulta in alcune parti anche più spezzettato e frammentario di quanto non sia lo stile di Kafka.

Da quest'opera sono stati anche tratti un adattamento cinematografico del 1962, diretto ed interpretato da Orson Welles, ed uno sceneggiato RAI del 1978.

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